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  Roma tra colore e realtà - 2004

Un progetto di Francesco Cicconi, Andrea Panzironi, Carmelo Ucchino in collaborazione con l'Associazione Culturale Aktivamente e il patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Ambientali della Provincia di Roma

...Piange ciò che ha
fine e ricomincia. Ciò che era
area erbosa, aperto spiazzo, e si fa
di freschi intonachi sghembi al sole,
e si fa nuovo isolato, brulicante
in un ordine ch’è spento dolore.
Piange ciò che muta, anche
per farsi migliore"

P. P. Pasolini (Le ceneri di Gramsci - Il pianto della scavatrice - VI - 1956)

La "città diffusa", tipologia di paesaggio europeo prima che italiano, di cui parlano gli urbanisti nel corso degli anni '80, si espande irregolarmente intorno al suo antico centro e propone, da più parti, la vista di un margine fertile di suggestioni. L'ampliarsi del confine tra campagna e città fa emergere l'esigenza di cogliere questo aspetto così sfuggente, soprattutto di una città come Roma, dove ogni giorno spuntano nuovi quartieri spostando sempre più avanti la linea di demarcazione. Non più campagna, non ancora città, ma terreno fertile delle possibilità.



nella foto: Appia Pignatelli
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